
Laura Boldrini - Photo taken during the 8th Festival dell'Economia in Trento, by Alberto Gianera - Wikipedia Creative Commons
La presidente della Camera Laura Boldrini gioisce per la decisione della RAI di cancellare dai palinsesti lo storico concorso di bellezza Miss Italia: “Rinunciare è una scelta moderna e civile. Le ragazze italiane devono poter andare in tv per farsi apprezzare, anche senza sfilare con un numero”.
Sparisce, così, dai nostri teleschermi un’espressione di spettacolo squisitamente occidentale, un pezzo di costume che, per quanto popolare, ha attraversato la storia del Paese dagli anni ’50 ad oggi.
Il retropensiero di Boldrini, che cataloga un concorso di bellezza come offensivo per la donna, fa il paio con la recente decisione del Comune di Milano di istituire una commissione di censura che giudichi la “conformità alla morale” delle pubblicità che saranno affisse negli spazi comunali.
Si assiste, insomma, nuovamente, al venire a galla di quello spirito che crede di poter risolvere i problemi di un Paese con la somministrazione in pillole di un po’ di moralismo benpensante.
Di fronte alla gravità della situazione in cui versa la nostra società non si trova migliore ricetta che riproporre un modello di stato-mamma. Lo Stato, i politici, sembrano dirci “Tu non sai cosa è bene per te… tu non lo puoi capire. A te ci penso io non ti preoccupare…”. Non rinunciando a quello che ritengono erroneamente essere il loro ruolo primario: accompagnare per mano i cittadini dalla culla alla tomba.
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