25 novembre 2010
La riforma dello stato
Difendiamo l’Università dalla demagogia. Appello
E’ troppo tempo che l’Università italiana ha bisogno di una cura incisiva ed efficace. È troppo tempo che il mondo accademico aspetta una riforma capace di restituirgli il prestigio perduto. È troppo tempo che gli studenti italiani bravi e meritevoli non hanno più la possibilità di frequentare istituzioni universitarie competitive rispetto al resto dell’Europa e del mondo.
Pertanto i sottoscritti docenti universitari intendono ribadire il loro generale apprezzamento per il disegno di legge sull’Università in discussione in queste ore alla Camera.
Per più di un motivo:
– perché riorganizza e moralizza gli organi di governo degli atenei;
– perché limita la frantumazione delle sedi universitarie, dei corsi di laurea e dei dipartimenti;
– perché introduce norme più efficaci e razionali per il reclutamento dei docenti;
– perché stabilisce regole certe e trasparenti per disciplinare i casi di disavanzo finanziario e di mala gestione;
– perché fissa dei criteri di valutazione per le singole sedi universitarie e per i singoli professori;
questo provvedimento rappresenta un passo nella direzione giusta per cercare di far uscire l’Università italiana dallo stato di grave prostrazione in cui essa si trova.
Tutto è sempre migliorabile; anche questo disegno di legge lo è. Ma non ci sembra né logico né onesto invocare la diminuzione dei finanziamenti all’intero comparto dell’istruzione, provocati dalla difficile situazione finanziaria del Paese, come una buona ragione per respingere il provvedimento. Tanto più adesso che il governo sembra si stia trovando le risorse utili per avviare il necessario processo riformatore.
Ci sembra, inoltre, intollerabile che, dopo anni e anni di tanto sistematico quanto sterile ostruzionismo, una parte del mondo universitario e del corpo studentesco prepotente nei comportamenti ma modesto nelle dimensioni abbia saputo produrre solo una protesta demagogica fine a se stessa, dando spazio alla violenza di piazza e contribuendo al contempo a lasciare gli Atenei italiani fermi nel loro attuale stato di crisi.
Per aderire all’appello lascia un commento o invia una e-mail a r.delsanto@magna-carta.it
Fino ad ora hanno aderito i Docenti
ELENA AGA ROSSI
SERGIO BELARDINELLI
CARLO BELLIENI
LUCIA BONFRESCHI
CLAUDIO CACCIAMANI
ROBERTO CINGOLANI
LUCA CODIGNOLA
DINO COFRANCESCO
GIUSEPPE COLOMBO
RENATO CRISTIN
RAIMONDO CUBEDDU
ROBERTO DE MATTEI
ENNIO DI NOLFO
GIANNI DONNO
GIACOMO ELIAS
FRANCESCO FORTE
STEFANIA FUSCAGNI
CARLO FUSARO
FABIO GRASSI ORSINI
MAURIZIO GRIFFO
ALBERTO INDELICATO
BENEDETTO IPPOLITO
GIORGIO ISRAEL
GIOVANNI ORSINA
MARCO MAZZAMUTO
FABIO PAMMOLLI
GIUSEPPE PENNISI
RENATO SEEBER
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