
In questi giorni di ferragosto appaiono (al solito) le prime anticipazioni sulla manovra di settembre e, con altrettanta puntualità, le indiscrezioni sulle modifiche alle pensioni.
Quest’anno i 5Stelle puntano a quello che è uno dei loro cavalli di battaglia: i tagli delle “pensioni d’oro” (definizione giacobina e aizzapopoli, che i media, se avessero spirito critico, dovrebbero rifiutare, come facciamo noi).
Ma loro agiscono alla loro maniera: più una mossa elettorale per dimostrare ai loro elettori di aver adempiuto alle promesse che una operazione seria e meditata.
Infatti quanto previsto (il taglio delle pensioni oltre i 4000 euro con riferimento al momento dell’andata in pensione) è inattuabile, incostituzionale e ingiusto.