Anche se appare estremamente difficile pronunciarsi in questa materia non disponendo di tutte le informazioni che, verosimilmente, hanno i Governi ciò non di meno questo interrogativo rimane a nostro avviso, ineludibile.
E’, infatti, indubbio che questo paese sia dal 15 marzo del 2011 (inizio della rivolta contro il Governo) progressivamente scivolato in una vera e propria guerra civile in cui molte forze non siriane giuocano un ruolo.
Come avviene in tutte le guerre civili i massacri avvengono. L’uso delle armi chimiche ha spinto gli Stati Uniti, Regno Unito e Francia a minacciare un intervento ma da molte parti sono stati sollevati dubbi circa gli autori. Anche a chi scrive sembra strano che i Governativi siano all’origine di tali atti criminali :quale vantaggio ne avrebbero, infatti, tratto? Alienarsi la popolazione?
Un attacco- lampo da parte delle forze armate di Stati Uniti e Francia (la Gran Bretagna non é stata autorizzata dal proprio Parlamento) servirebbe alla bisogna ?
Ne dubitiamo fortemente.
Innanzi tutto non é assolutamente certo che attacchi mirati ai punti militarmente nevralgici delle forze governative di Damasco provochino il crollo del regime che questo, messo alle strette, e sapendo che la resa significherebbe la morte di quasi tutti i suoi sostenitori, si batterebbe strenuamente.
Anche nell’eventualità della caduta del Governo di Assad che cosa succederà ?
La Siria (22milioni c.a. di abitanti; 185.180 Kmq.) é un mosaico etnico-religioso :
I mussulmani sunniti costituiscono la maggioranza della popolazione
(il 75% c.a.); il rimanente é rappresentato dagli Sciiti tra i quali anche la setta del tutto particolare, avendo elementi esoterici, degli Alauiti (10 % della popolazione) al potere dal 1970 con la famiglia Assad (prima con Hafiz al Assad poi, dal giugno 2000, con il figlio Bashar) ;i Drusi, una setta chiusa di origine egiziana che non fa proseliti; i Curdi, di origine iranica,(9% circa della popolazione), sunniti; i Cristiani Maroniti (cattolici), i Greco Cattolici o Melchiti, i Greco-Ortodossi, gli Armeni Ortodossi, i Siro- Ortodossi, i Turcomanni etc.
Fino allo scoppio della c.d primavera araba (del cui esito democratico dubitammo con un articolo ospitato da questo foglio il 26 ottobre del 2011 dal titolo: “La c.d. primavera araba rischia di trasformarsi nel dominio della shari’a “) sotto la mano ferma degli Assad le varie componenti della società siriana convivevano abbastanza in pace. La Siria é un bel paese, ricco di vestigia storiche e di un paesaggio interessantissimo (si pensi solo a Palmira).
Visitammo la Siria una ventina d’anni fa e traemmo l’impressione di un paese tranquillo e non troppo povero (non c’erano ad es. mendicanti).
Dal 1990, ad es, il P.I.L “pro capite ” é raddoppiato; nel 2010 é di 5100 dollari.
Soprattutto grazie al turismo avrebbe potuto progredire.
Un intervento franco-statunitense potrebbe distruggere il paese.
La via diplomatica é forse l’unica in grado di salvarlo e le Nazioni
Unite potrebbero essere lo strumento del salvataggio.
Altrimenti della caduta del regime alauita si avvantaggerebbero le forze integraliste per eliminare l’influenza dei gruppi democratici e probabilmente, la minoranza cristiana. L’Occidente si troverebbe a dover fronteggiare un altro focolaio d’integralismo nell’area mediterranea. Forse Mosca l’ha compreso!
Occorre agire presto!