Per i giorni 20-21-22 febbraio è stato convocato il 5° Congresso Nazionale del PLI (27° dalla fondazione) suscitando un rinnovato interesse da parte di molti iscritti e di numerosi cittadini di area liberale non iscritti. Diversi siti o blog di area liberale si sono rifatti vivi e tramite Facebook diversi giovani hanno cominciato anche ad interessarsi per un rilancio del PLI , delusi dal costituendo nuovo PDL, per la sua politica inficiata da un “doroteismo” neo-democristiano e da un preoccupante e crescente interventismo neo-statalista.
D’altra parte, come ha giustamente detto l’attuale Segretario nazionale del partito, “Sin dalla sua fondazione nel 1997 il PLI ha puntato, a differenza dei partiti padronali e plebiscitari della Seconda Repubblica, sulla democrazia interna e sul dibattito, come ragion d’essere stessa di un partito politico. In casa liberale ognuno può dire quello che gli pare e tutte le opinioni sono rispettabili e degne di essere prese in considerazione.”
Il fatto nuovo però, questa volta, è che il dibattito interno si preannuncia vivace e con una reale contrapposizione di tesi e di candidati per la segreteria nazionale.
Negli ultimi anni infatti il PLI non si è mai praticamente fatto sentire e molti iscritti, delusi, si sono gradualmente allontanati dal partito. Il segretario nazionale, Stefano De Luca, come ha detto qualcuno della stessa Direzione Nazionale, si è sempre barcamenato “alla ricerca affannosa di approcci con tutti i partiti dell’arco parlamentare”, “preferendo perseguire una visione personalistica del progetto dell’intero partito, costruendo intorno a se semplicemente il nulla.” (si vedano, poi, gli ultimissimi errori politici: il tentativo di fare una lista con l’UDC nelle ultime elezioni politiche dell’aprile 2008 oppure l’appoggio al candidato Rutelli nel ballottaggio per le elezioni a sindaco di Roma).
L’idea che sta emergendo è di un partito autonomo e indipendente, ma chiaramente collocato nell’area del centro-destra. Si ha anche la sensazione che qualcosa di nuovo arrivi dal basso tramite un coordinamento di diverse organizzazioni e associazioni di ispirazione liberale e da una maggior partecipazione di giovani (tramite Facebook) per un ricambio anche generazionale dell’attuale dirigenza. L’e-mail ricevuto da Gionata Pacor e pubblicato su Cartalibera ne è un esempio.
Arturo Diaconale (storico direttore del quotidiano liberale “L’Opinione”) e Marco Taradash (ex-radicale e riformatori liberali) si sono candidati , il primo per la segreteria nazionale, e il secondo per la presidenza.
Vedremo nelle prossime settimane se questo ricambio dell’attuale dirigenza avrà successo o meno.
P.S. Chi volesse partecipare al Congresso deve iscriversi entro il prossimo 10 febbraio. Si vedano le modalità del tesseramento sul sito del PLI.