Nel settore delle auto pubbliche a livello nazionale che locale c’è poca concorrenza.
I Comuni hanno sì la possibilità di aumentare le licenze, ma incontrano forti resistenze da parte degli operatori del settore. Basti ricordare quello che è successo a Milano un anno fa.
Occorre riconoscere che la domanda di auto pubbliche da parte dei consumatori non è pienamente soddisfatta dall’attuale offerta di servizio.
Alcuni dati statistici: Il rapporto tra numero di taxi e popolazione risulta la seguente :
- Milano: 1,6 auto pubbliche per ogni mille abitanti;
- Roma: 2,1
- Barcellona: 9,9
- Londra: 8,3
- Praga: 3,9
- Monaco: 2,9
- Parigi: 2,4
- Berlino: 2
In un documento del Garante della Concorrenza G.Tesauro si citano alcune esperienze di liberalizzazione del settore in Irlanda, Olanda , Svezia, Australia e Nuova Zelanda, accompagnate da “un innalzamento dei requisiti qualitativi e di sicurezza imposti a tutti gli operatori. E’ stata data anche la possibilità di “differenziare le tariffe nell’arco della giornata a seconda dei flussi di domanda.”
La conseguenza diretta è stata “il graduale riassorbimento dell’iniziale eccesso di offerta e una riduzione media delle tariffe”.
La stessa Autorità propone quindi una graduale liberalizzazione del settore e avanza alcune proposte operative che tengano però conto del fatto che “ogni emissione di nuove licenze comporta necessariamente una riduzione del valore di quelle originariamente rilasciate”.
Alcuni esempi:
- procedura d’asta per il rilascio di nuove licenze a titolo oneroso. Gli introiti potrebbero compensare “una tantum” gli attuali titolari di licenze.
- Aumentare il numero delle licenze mediante la distribuzione gratuita agli operatori di una ulteriore licenza che potrebbe essere da loro rivenduta entro un certo tempo oppure sfruttata.
- Emettere licenze “part-time” per la copertura del servizio durante gli “orari di punta”.
- Concedere ai possessori di licenza la possibilità di esercitare l’attività fuori dall’area geografica per la quale è stata rilasciata.
- Il taxi collettivo.